CSRD: come cambia lo scenario ESG

L’entrata in vigore della Direttiva Europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) estende in modo importante il numero di imprese obbligate a comunicare il bilancio di sostenibilità

CSRD: come cambia lo scenario ESG

La Direttiva Europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) è una legge proposta dall’Unione Europea che mira a migliorare la trasparenza e la qualità delle informazioni divulgate dalle imprese europee in merito alla sostenibilità aziendale. La CSRD propone di sostituire la Direttiva NFRD (Non-Financial Reporting Directive) esistente e di estendere l’ambito di applicazione delle norme di reportistica sostenibile.

Tra gli obiettivi principali della CSRD vi sono:

  1. Migliorare la qualità, la coerenza e la comparabilità delle informazioni sulla sostenibilità divulgata dalle imprese.
  2. Garantire che le informazioni siano pertinenti, affidabili e utili per gli investitori, i consumatori, i lavoratori, le autorità pubbliche e altre parti interessate.
  3. Integrare le informazioni sulla sostenibilità nei report finanziari delle imprese, rendendoli più completi e informativi.
  4. Allineare le norme europee con gli standard internazionali di rendicontazione sulla sostenibilità, promuovendo la coerenza e l’armonizzazione a livello globale.
  5. Sostenere la transizione verso un’economia più sostenibile, incoraggiando le imprese a integrare considerazioni ambientali, sociali e di governance nelle loro strategie e operazioni.

La CSRD richiede alle imprese europee di divulgarne informazioni riguardanti questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) in modo chiaro, completo e accessibile. Le imprese rilevanti saranno tenute a fornire una dichiarazione sulla sostenibilità annuale che includa informazioni qualitative e quantitative su una serie di argomenti, come l’impatto ambientale, le politiche per i dipendenti, la diversità, l’etica aziendale e altro ancora.

L’obiettivo della CSRD è quello di favorire una maggiore responsabilità e trasparenza delle imprese europee nei confronti delle questioni sostenibili, consentendo agli investitori e alle altre parti interessate di valutare meglio il loro impatto e le loro prestazioni non finanziarie.

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